Quando si semina l’aglio nell’orto?

aglio

L’aglio è una pianta bulbosa utilizzata sia come condimento che a scopo salutistico. È nota infatti come regolatore della pressione arteriosa e come potente battericida, andando di conseguenza ad aumentare le difese immunitarie dell’organismo.

In questa guida scopriremo come seminare e prendersi cura dell’aglio, dalla messa a terra del bulbo fino alla raccolta. Per altre guide visita la sezione ortaggi o aromatiche a seconda di cosa desideri coltivare. Grazie per l’attenzione e buona lettura. 🙂

Sommario

Dove posso procurarmi dei semi d’aglio?

Le piante d’aglio non si riproducono tramite i semi, ma attraverso i bulbilli, comunemente noti ai più con il termine “spicchi”. Ti basterà acquistare al supermercato qualche testa d’aglio, separare delicatamente gli spicchi, scegliendo solo quelli più esterni e di conseguenza più grandi (ovviamente la “buccia” dello spicchio d’aglio non va assolutamente rimossa) e una volta ottenuti i nostri bulbilli li potrai seminare.

Quando si semina l’aglio?

I mesi migliori per seminare questo bulbo sono febbraio e ottobre. Lo so, questi due mesi sono molto diversi tra loro, soprattutto dal punto di vista delle temperature e l’idea di seminare l’aglio ad ottobre potrebbe stranire. 

Ma in realtà questo ortaggio è estremamente adattabile. È vero che predilige un clima caldo, ma resiste perfettamente alle basse temperature purché non scendano sotto i 5°c.

Eventualmente, chi risiede nel nord Italia può pensare di proteggere questa pianta tramite i classici tunnel o coltivandolo in casa in attesa del trapianto. Mentre chi risiede al sud può tranquillamente fare a meno di questi accorgimenti.

Di che terreno ha bisogno l’aglio?

In condizioni ottimali il terreno ideale per coltivare l’aglio dovrebbe essere morbido, sabbioso e organico con un ph pressoché neutro. Ma se non si ha a disposizione un terreno di questo tipo non c’è da preoccuparsi in quanto, come anticipato precedentemente, l’aglio è una pianta capace di adattarsi ad ogni situazione e di conseguenza cresce bene ovunque.

Nonostante questo è sempre bene tenere a mente due cose. La prima è che l’aglio teme i ristagni, quindi un terreno poco drenato potrebbe portare, dopo diverse giornate di pioggia intensa, ad un accumulo di acqua tale da danneggiare se non addirittura far marcire la pianta.

Prospettiva orribile ma fortunatamente risolvibile. Basta preparare un terreno di semina rialzato con i lati leggermente inclinati in modo tale che l’acqua in eccesso venga dirottata altrove e non si accumuli. Sistema semplice ma efficace.

Mentre la seconda cosa a cui si dovrebbe prestare attenzione è l’effettiva durezza del terreno. È importante perché influisce sulla crescita dell’aglio, più il terreno è morbido più gli spicchi della pianta saranno grandi, viceversa saranno più piccoli.

Prova a lavorare il terreno zappandolo o vangandolo e ti accorgerai subito della sua consistenza. Se a tuo avviso fosse eccessivamente duro ti basterà seminare l’aglio superficialmente. In tal modo quando crescerà la testa dell’aglio diverrà aerea e avrà tutto lo spazio che le serve per svilupparsi, mentre le sue radici affonderanno tranquillamente nel terreno fornendo tutto il sostentamento che serve alla pianta.

Ovviamente, in questo caso specifico, fa molta attenzione quando innaffi. Evita se possibile di utilizzare un getto troppo potente direttamente sull’aglio. L’ideale consisterebbe nell’utilizzare un innaffiatoio con irrigazione a pioggia o comunque, se non disponibile, un getto d’acqua dalla potenza ridotta per non danneggiare la pianta.

Come si semina l’aglio?

I bulbilli possono essere seminati in due modi. In appositi alveoli da semina (reperibili anche su Amazon) oppure direttamente a terra. Esaminiamo i due casi:

Semina in alveoli

Con la semina in alveoli possiamo anticipare la semina di febbraio a gennaio. Il contenitore potrà essere riposto in casa o in una serra riscaldata, purché vi sia una temperatura pari o superiore ai 15°c.

Se decidi invece di anticipare la semina di ottobre puoi preparare le piante negli alveoli già ai primi di settembre.

Semina a terra

Scegliendo invece di seminare direttamente a terra i bulbilli dovranno essere interrati in piccole buche profonde 2-3 cm, distanti tra loro circa 30 cm. Nel caso si semini su file la distanza tra una pianta e l’altra normalmente è di 15 cm, ma personalmente consiglio di abbondare a 30 cm. In modo tale da muoversi più agilmente qualora si debbano rimuovere delle erbacce o sia necessario smuovere il terreno con la zappa.

Nota bene

Se semini a terra e noti che nei mesi di febbraio o ottobre le temperature notturne scendono sotto i 5°c valuta l’idea di coprire l’aglio con dei tunnel in modo da proteggerlo. 

Quanto tempo impiega l’aglio per germogliare?

I bulbilli germinano dopo 10-20 giorni. Questa differenza di tempo è dovuta alla temperatura. Trattandosi di una pianta che ama il caldo più la temperatura è alta prima germoglierà viceversa impiegherà molto più tempo.

Quando si deve trapiantare l’aglio?

Se si è scelto di seminare i bulbilli negli alveoli, dopo i 10-20 giorni necessari alla germinazione, si dovrà aspettare che le foglie delle piante raggiungano almeno i 10 cm di altezza prima di trapiantarle. 

Tuttavia, anche se hanno raggiunto i requisiti necessari al trapianto ti sconsiglio di metterle subito a terra. Questo perché le tue piante d’aglio sono nate e cresciute in una situazione di comfort, privo di sbalzi di temperatura e piogge impetuose e di conseguenza potrebbero patire il trapianto.

Il mio consiglio è quindi quello di trasferirle momentaneamente all’aperto ancora negli alveoli. Monitorandole per qualche giorno evitando di annaffiarle la sera. Se dopo due o tre giorni hanno ancora un aspetto sano trapiantale altrimenti tienile in casa ancora una settimana e poi mettile direttamente a terra.

Ricorda: Gli sbalzi di temperatura sono il tuo peggior nemico. 

Qual è il ciclo produttivo dell’aglio?

Questa pianta raggiunge il suo massimo dopo quattro mesi dalla semina e matura dopo otto.

Come ci si prende cura dell’aglio

L’aglio non richiede molta manutenzione, basta limitarsi a rimuovere eventuali erbacce e a zappare il terreno intorno ai bulbi in modo tale da evitare eventuali ristagni.

Una vecchia pratica contadina prevedeva la torsione del fusto della pianta nell’ultima fase del suo ciclo vitale, intorno al sesto o settimo mese in modo da accelerarne la maturazione, ma personalmente la sconsiglio poiché arresta lo sviluppo della pianta. Quindi limitati alle normali operazioni di routine.

Quando si raccoglie l’aglio?

L’aglio può essere raccolto in due fasi. Per il consumo diretto si può raccogliere dopo quattro mesi dalla semina e durante i successivi. Se invece lo si coltiva con l’idea di conservarlo per i mesi a venire è bene aspettare con completi il suo ciclo vitale e raccogliere tutte le piante che si sono seminate in un unica volta. 

Effettuando il raccolto dopo otto mesi dalla semina. In questo caso ci si accorge subito che l’aglio ha raggiunto la piena maturazione quando le foglie iniziano ad ingiallire e a seccarsi.

Ogni quanto bisogna innaffiare l’aglio?

La pianta non ha particolari esigenze idriche. Va innaffiata ogni due giorni quando la si semina e nella prima settimana di trapianto. Dopo di che le irrigazioni diventano sempre più scarse fino a due volte alla settimana nei periodi più caldi se si è seminato a gennaio-febbraio.

Se invece si è seminato tra settembre e ottobre, tralasciando le fasi di semina e trapianto, è ben difficile che si debba innaffiare. Di solito le frequenti piogge e la neve del periodo autunnale-invernale sono più che sufficienti.

Tuttavia, se fosse necessario, innaffiate con moderazione e mai con acqua fredda. Sempre e solo con acqua a temperatura ambiente o tiepida.

Inoltre, se decidi di far maturare completamente l’aglio, completando quindi il ciclo di otto mesi, interrompi le innaffiature le ultime 2-3 settimane prima dello scadere del tempo. A prescindere dal fatto che tu abbia seminato a gennaio-febbraio o settembre-ottobre. 

Questo perché in tal modo la pianta potrà seccarsi correttamente e raggiungere la piena maturazione.

Quali sono le esigenze nutritive dell’aglio?

Il potassio è l’alimento alla base della dieta dell’aglio. Ne è ingordo e di conseguenza apprezza terricciati decomposti o concimi che ne contengono un’elevata quantità.

Da evitare come la peste le letamazioni sotto ogni forma, poiché compromettono il sapore e la conservazione dell’aglio

Con cosa si può consociare l’aglio?

È possibile consociare l’aglio con lattuga, spinaci e ravanelli.

Come conservare l’aglio

L’aglio fresco può essere conservato per un anno a basse temperature tra 0 e 12°c. Mentre quello a piena maturazione, previa essicazione sotto il sole per due o tre giorni, può essere riunito in trecce e conservato appeso in locali ben asciutti.

Rotazione

L’aglio non segue se stesso. Dopo la raccolta al suo posto va seminata una leguminosa o un ortaggio da foglia.

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