I meloni sono ortaggi da frutto dolci e profumati che assieme all’anguria allietano le calde estati di tutti noi. In questa guida scopriremo come seminarli e prendercene cura, dalla messa a terra del seme fino alla raccolta dei frutti. Per altre guide visita la sezione ortaggi o aromatiche a seconda di cosa desideri coltivare. Grazie per l’attenzione e buona lettura. 🙂
Sommario
- Quando si seminano i meloni?
- Di che terreno hanno bisogno i meloni per crescere?
- Come si seminano i meloni?
- Quanto tempo impiega il melone per germogliare?
- Quando si deve trapiantare il melone?
- Come ci si prende cura dei meloni?
- Quando si raccolgono i meloni?
- Ogni quanto bisogna innaffiare i meloni?
- Quali sono le esigenze nutritive del melone?
- Con cosa si possono consociare i meloni?
- Per quanto tempo è possibile conservare i semi del melone una volta raccolti?
- Come conservare il melone
- Rotazione
Quando si seminano i meloni?
Le piante di melone possono essere seminate in semenzaio (alveoli, barattoli, vasetti) tra l’inizio di febbraio e marzo, mentre a terra tra aprile e maggio.
Nelle regioni settentrionali si sconsiglia la semina a terra prediligendo quella in semenzaio, questo perché seminando ad aprile e a maggio la pianta non fa in tempo a raggiungere il suo pieno sviluppo, ritrovandosi poi a settembre a patire i primi freddi avendo prodotto poco o nulla nei mesi precedenti. Se invece si ha la fortuna di risiedere nel meridione questo problema non si pone e la pianta di melone riesce ad avere una buona produzione nonostante la semina tardiva a maggio.
Di che terreno hanno bisogno i meloni per crescere?
Il terreno ideale è fresco, morbido, con un ph neutro e in posizione soleggiata. Come per le zucchine, se non si dispone di un terreno idoneo, si può scavare una buca con un area di 30×30 cm per lato e profonda altrettanto, la misura di una vanga, la si riempie di terriccio mescolato al terreno del proprio orto e si trapiantano/seminano i meloni.
L’Importante è che l’area in cui si coltiva sia ben soleggiata dato che la pianta di melone ama il caldo e il sole gli è indispensabile.
Come si seminano i meloni?
Il melone può essere seminato in semenzaio ponendo 3-4 semi in ogni spazio (alveoli, barattoli, vasetti) ad una profondità di 1-1,5 cm oppure a terra in piccole buche con 4-5 semi poste a una distanza tra loro di 60-100 cm. Sempre ad una profondità di 1-1,5 cm.
Nel caso germoglino più semi sarà necessario separare le singole piantine, ma sarà bene assicurarsi che siano alte almeno 4-5 cm e con 4-5 foglie.
Quanto tempo impiega il melone per germogliare?
A seconda della temperatura il seme del melone può impiegare dai 6 ai 12 giorni per germogliare (ideale oltre ai 23°c, minima 15°c).
Quando si deve trapiantare il melone?
Il trapianto può avvenire a fine marzo-aprile nelle regioni meridionali, aprile-prima settimana di maggio nelle zone settentrionali. Mantenendo una distanza di 60 cm tra una pianta e l’altra, anche su file.
Per la sopravvivenza della pianta assicurarsi, prima del trapianto, che la temperatura esterna diurna e notturna sia pari o superiore ai 23°c. Nel trapianto ci si limita a ricoprire solo le radici.
Come ci si prende cura dei meloni?
La rimozione delle erbacce e la zappatura attorno alla pianta sono l’ABC della manutenzione degli ortaggi, ma col melone è necessario prendere qualche accorgimento in più partendo dalla “scacchiatura”.
Un tipo di cimatura praticata al fine di ottenere più frutti che si applica quando questi cominciano a formarsi, cimando due foglie sopra l’ultimo frutto lasciando 2-6 frutti per pianta a seconda del vigore della stessa.
I frutti vanno tenuti d’occhio durante la loro formazione assicurandosi che abbiano sempre il picciolo rivolto verso l’alto e che non incontrino ostacoli durante il loro sviluppo.
Inoltre, se il terreno dovesse trattenere troppa acqua o le piogge dovessero essere così costanti da sommergere i meloni, sarà necessario rialzarli per evitare che marciscano. Lo si può fare ponendoli dentro dei vasi o utilizzando delle vaschette di gelato vuote, l’importante è che i contenitori utilizzati siano bucati.
Quando si raccolgono i meloni?
Dopo 120-150 giorni dalla semina i meloni sono raccoglibili per i successivi 50-70 giorni a scalare man mano che la pianta li produce.
La maturazione si deduce dall’intensificarsi del colore, dalla profumazione, dal cedimento sotto pressione del polo opposto al picciolo e dalla consistenza coriacea di quest’ultimo che inizia ad appassire. Inoltre il frutto non deve suonare vuoto.
Se il melone ha tutte queste caratteristiche allora è maturo e di conseguenza raccoglibile, recidendolo appena sopra il picciolo in modo tale da non accelerarne il deterioramento.
Qualora sia necessario raccogliere più meloni in contemporanea, magari per via della fine della stagione favorevole, sarà opportuno interrompere l’irrigazione delle piante 4-5 giorni prima in modo tale da forzare la maturazione dei meloni non ancora pronti.
Ogni quanto bisogna innaffiare i meloni?
L’irrigazione deve essere frequente e moderata in ogni fase di crescita della pianta facendo attenzione a non bagnare direttamente i frutti che potrebbero marcire a causa dei “bagni” frequenti.
Quali sono le esigenze nutritive del melone?
Come per altri ortaggi da frutto il potassio è molto importante perché rende molto più dolce e fragrante la polpa del melone, in più la pianta apprezza le letamazioni purché siano anticipate. Almeno uno o due mesi prima della semina/trapianto.
Con cosa si possono consociare i meloni?
La consociazione è sconsigliata in quanto l’area occupata dal melone è piuttosto ampia e l’aggiunta di ulteriori piante comprometterebbe le comuni operazioni di pulizia e manutenzione.
Per quanto tempo è possibile conservare i semi del melone una volta raccolti?
I semi del melone mantengono la loro germinabilità per 4-5 anni.
Come conservare il melone
Il melone una volta raccolto può essere conservato per 30 giorni a una temperatura compresa tra i 4-10°c ma è preferibile consumarlo il prima possibile.
Rotazione
Il melone, salvo opportuna concimazione, non segue se stesso. Se si vuole riutilizzare l’area in cui lo si è seminato per poi ripiantarlo più avanti è meglio sostituirlo con delle solanacee, evitando se possibile le leguminose.
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