Sembra un ragno ma non lo è, che cos’è? Semplice, un Opilionide!

opilionide

Lo so, il titolo è una mezza verità. Gli Opilionidi appartengono alla famiglia degli aracnidi, ma in realtà non lo sono. Un vero e proprio paradosso riconducibile al ben noto: “Non è cane, non è lupo, sa soltanto quello che non è”. Eppure l’Opilionide non è un ragno, poiché struttura corporea, alimentazione e sistema visivo sono completamente diversi.

Ma quindi, che cos’è un Opilionide?

Gli opilioni appartengono all’ordine degli Opilionidi; a tutt’oggi ne sono state descritte circa 4500 specie, diffuse nelle zone tropicali e temperate, ma prosperanti sopratutto negli ambienti umidi. La maggior parte degli esemplari è notturna, ed è possibile trovarne in abbondanza in caverne e vecchi tronchi, ma non disdegnano soffitte e cantine polverose.

Opilionidi: caratteristiche fisiche

Minuti e dalle lunghe zampe, hanno dimensioni che variano tra 1 e 20 mm; mentre nel caso di alcune specie tropicali possono superare i 20 cm. I loro corpi sembrano compatti, cioè costituiti da una sola unità, ma in realtà hanno un’articolazione ben definita tra il capo-torace e l’addome. Gli occhi sono posti all’estremità di un tubercolo sul capo, o prosoma; mentre gli organi preposti alla riproduzione sono situati al di sotto dell’addome.

Opilionidi: tecniche di difesa

Gli opilioni dispongono di una ghiandola di difesa particolare: quando si sentono minacciate, alcune specie secernono una goccia di liquido repellente che schizzano verso l’attaccante. Le parti boccali, o cheliceri, sono esili e piccole e portano una pinza alle estremità; i pedipalpi sono lunghi e sottili, come le comuni zampe ambulatorie, ma hanno la stessa funzione di quelli dei ragni.

Gli arti, talvolta di lunghezza pari a 12 volte quella del corpo, consentono a questi animali di muoversi velocemente; in alcune specie, il secondo paio di zampe è molto più lungo delle altre e serve da organi di senso.

Tendenzialmente sono solitari, ma se vengono infastiditi, nelle rare occasioni in cui si riuniscono, si allontanano l’uno dall’altro a una distanza tale da tenere in contatto le estremità delle zampe mettendosi in formazione; se il disturbo continua, iniziano a oscillare all’unisono cercando di spaventare il loro avversario.

Opilionidi: alimentazione

Gli opilioni sono onnivori; normalmente si nutrono di piccoli invertebrati, ma non disdegnano carcasse di animali morti, frutti e vegetali. Per mangiare afferrano il cibo con i pedipalpi e poi lo trasferiscono ai cheliceri dove possono sgranocchiarlo; a differenza della maggior parte degli altri aracnidi, gli opilioni sono in grado infatti di ingerire anche grumi di materia solida.

Opilionidi: accoppiamento

Le femmine degli opilioni posseggono un ovopositore, cioè un lungo tubolo che serve per deporre le uova, formato da una serie di anelli rigidi attaccati l’uno all’altro mediante una resistente membrana.

Quando l’ovopositore non viene usato, è tenuto all’interno di una guaina posta sul suo ventre. L’accoppiamento non è ritualizzato, come negli altri aracnidi, anche se talvolta i maschi lottano furiosamente per la femmina. Nella maggior parte delle specie, il maschio si pone di fronte alla femmina e fa passare l’organo riproduttivo tra i suoi cheliceri prima di introdurlo nell’orifizio genitale femminile.

Nel caso l’accoppiamento non sia possibile la femmina di Opilionide può riprodursi senza ricorrere ad un maschio sfruttando la partenogenesi, di conseguenza, la futura prole sarà esclusivamente femminile.

A fecondazione avvenuta, l’Opilionide vaga cercando un sito umido per depositare le uova, utilizzando l’ovopositore come sonda per localizzare un luogo adatto. Una volta trovato depone un centinaia di uova, dopo di che le lascia a se stesse sperando che riescano a superare l’inverno per nascere in primavera.

Ok, ma alla fine, che differenza c’è tra un ragno e un Opiolionide?

Gli Opiolionidi si differenziano dai ragni per via della lunghezza delle zampe, più esili e sottili, per il corpo formato da una massa unica anziché in due porzioni. Per aver due soli occhi e per l’incapacità di tessere una tela poiché privi degli organi necessari per farlo. Inoltre i ragni succhiano la linfa vitale delle proprie prede, mentre gli Opiolionidi ne divorano la carcassa.

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